Assumono una forma più o meno circolare con bordi ben definiti e delimitati rispetto al tessuto circostante. Esse non rappresentano necessariamente un inestetismo della pelle ma bensì una caratteristica individuale come il colore degli occhi o dei capelli.Le lentiggini sono tipiche (anche se non è necessariamente una regola) delle persone con carnagioni molto chiare, occhi generalmente azzurri e capelli biondi o tendenti al rosso.
COME SI MANIFESTANO
Normalmente le lentiggini compaiono sul viso o sul corpo in tenera età, ma mai alla nascita. Sono necessari due o tre anni perché questa caratteristica si manifesti in tutta la sua evidenza. Da quel momento le lentiggini rimarranno visibili durante tutto il corso della vita sino ad attenuarsi verso i 50 anni.La loro differenza rispetto alle efelidi è la capacità di camuffarsi con l’abbronzatura diventando meno evidenti durante il periodo estivo.
COME SI CURANO
Ammesso e non concesso che queste discromie rappresentino un inestetismo per chi le possiede, esse possono essere rimosse con tecniche di tipo chimico oppure di tipo fisico.Le tecniche di tipo chimico consentono, attraverso l’utilizzo di acidi di diverso tipo, in unica formulazione o combinati tra di loro, di effettuare un abrasione dello strato superficiale della pelle al fine di schiarire la macchia lentigginosa.Le tecniche di tipo fisico basano il loro principio sulla proprietà della luce, laser o pulsata di lunghezze d’onda adeguate, a lesionare la melanina negli strati più profondi del derma e a farla riaffiorare in superficie. Nei giorni successivi al trattamento si formerà la cosiddetta crosticina piana che, esfoliandosi nell’arco di 7/10 giorni, lascerà spazio ad una pelle più chiara e priva dell’eccesso di pigmento che caratterizza la lentiggine.
La pelle, diversamente da un peeling chimico, rimane integra non subendo alcuna soluzione di continuità. Tale trattamento si presta molto bene in tutte quelle situazioni dove la zona da trattare è altamente discromica ed è preferibile, al fine di uniformare il colorito cutaneo in maniera equilibrata, trattare l’intera superficie piuttosto che limitare il trattamento su ogni singola macchia.Le persone che manifestano questo tipo di discromie presentano una pelle delicata, il cui fondo è generalmente molto chiaro e sensibile all’azione dei raggi solari. L’esposizione al sole dovrebbe avvenire con gradualità usando creme schermanti ad elevato fattore di protezione (SPF 50+). Un valido aiuto può arrivare anche dall’alimentazione grazie al consumo di frutta e verdura come peperoni, carote, pesche, albicocche, meloni e susine. L’elevata concentrazione di betacarotene presente in questi alimenti può aiutare nel tentativo di mascherare le lentiggini e prevenire l’eccessivo manifestarsi delle efelidi.Attenzione però! Utilizzare nella propria alimentazione frutta e verdura ricche di betacarotene non significa introdurre questa provitamina in maniera smodata con integratori e concentrati di frutta e verdura. Come tutte le vitamine liposolubili anche il betacarotene, in quanto precursore della vitamina A, tende a depositarsi nel fegato e creare nel lungo periodo sindromi da iperdosaggio come disturbi visivi, anemia, cefalea, disturbi cutanei come iperpigmentazione e ispessimento dello strato corneo epiteliale.
Citando Paracelso: “…tutto può essere un veleno, la differenza, tra l’effetto benefico e quello patologico, sta nel dosaggio”.
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